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Crediti fotografici: Pugilato Matchroom

© Mark Robinson Photography Ltd

LA MENTE
DEL CAMPIONE

INTERVISTA A MAÏLYS GANGLOFF

MAÏLYS GANGLOFF è una pugile professionista francese con un record di 6 vittorie, 3 sconfitte e 22% di KO. È ex campionessa di Francia, peso gallo. I suoi due combattimenti trasmessi da Dazn hanno fatto onore al mondo della boxe femminile.

 

Nel suo primo match di alto profilo, Maïlys Gangloff affrontò coraggiosamente Ellie Scotney, di due categorie di peso superiore a lei, e si inchinò con onore ai punti, mentre Scotney rimase senza fiato e senza riuscire a metterla al tappeto. Di conseguenza, Scotney ammise che Mailys era "duro come vengono".

 

Al suo secondo scontro importante, Maïlys ha affrontato Ebanie Bridges in un match memorabile che si è concluso con una decisione che fu altamente controversa: infatti, mentre Maïlys usciva sconfitta ai punti, molti commentatori sportivi e fan furono indignati e chiesero una rivincita, sostenendo che Gangloff aveva davvero vinto il match.

 

Scopri la mentalità dell'impetuosa guerriera francese: Maïlys Gangloff.

INTERVISTA

A questo punto della tua carriera, qual'è stato il tuo MIGLIORE combattimento?

Direi la mia lotta contro Ebanie Bridges. è l’incontro che mi ha dato più visibilità ed ero più preparata che per il mio match contro Ellie Scotney. Anche il campionato di Francia mi sta particolarmente a cuore, perché ho avuto problemi contrattuali con il mio allenatore che era con me da quando ero bambina e ho dovuto andare ai campionati di Francia con lui anche se la rottura era già avvenuta. Ero da sola quel giorno, ma ho fatto la scelta di andarci comunque, per vincere una cintura da campionessa francese e ho vinto per TKO. È stata una bella vittoria, perché per due

 

mesi mi sono allenata da sola, ho lavorato sodo e ho vinto perché me lo meritavo, perché ho affrontato tutto quello che mi è successo in pochi mesi.

 

Da un punto di vista emotivo, è stata questo combattimento che mi ha portato più. Ho preso ogni difficoltà a testa alta, e mi sono detta: "Andrò comunque, non ho niente da perdere". E in effetti, ho vinto tutto

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L'ANGOLO DEL MENTAL COACH

A volte è bene partire sfavoriti. Sei meno sotto pressione perché non hai nulla da perdere. Ciò consente di non mettere troppo in gioco e dare il meglio durante la competizione. Non essere stressati dalla sfida, ma abbracciarla, è una delle cose più liberatorie ed esaltanti che un atleta possa fare, e ci vuole coraggio per farlo.

 

Come diceva il famoso allenatore di Mike Tyson: "qual è la differenza tra un eroe e un codardo? ... Nessuna differenza. Solo quello che fai. Entrambi provano la stessa cosa. Entrambi hanno paura di morire e di farsi male. Il codardo si rifiuta di affrontare ciò che deve affrontare. L'eroe è più disciplinato combatte quei sentimenti e fa quello che deve fare." Avere una "mentalità da combattente", qualunque sia il tuo sport, è qualcosa che puoi sviluppare con il tuo Mental Coach.

Quali erano i pensieri che TI passavano per la testa durante l'INCONTRO contro Ellie Scotney?

Il mio match contro Ellie Scotney era in realtà un incotro preparatorio per il campionato francese, motivo per cui ho accettato anche se non eravamo nella stessa classe di peso e anche se non ero completamente pronta ad avere un match di quella portata. Era passato un anno dall’ultimo incontro sul ring a causa del Covid. Durante il mio incontro con Ellie Scotney, sono successe alcune cose che mi hanno fatto pensare: "caspita, questo non era previsto!" la situazione mi era sfavorevole. Sono arrivata al primo round con una ragazza che era più forte di me, mai un’avversaria mi ha colpita così forte. Perciò ero davvero scioccata al primo round. e non mi era mai capitato di essere così in soggezione. Mai.

 

Generalmente sono io che aggredisco la mia avversaria, ma lì è stato il contrario. ero offuscata da pensieri negativi. Quando sono tornata nel mio angolo, non vedi lo stato emotivo in cui mi trovavo dopo il primo round. In effetti, sono andata nel secondo round senza avere il tempo di dire che era pericoloso, dovremmo fermarci. Il mio allenatore ha soltanto detto, "Forza, torniamoci!".

 

invece, Ellie Scotney voleva farmi cedere perciò ha dato tutto al primo round dopodiché ha iniziato a calare. Deve aver pensato:"Come mai questa ragazza è ancora in piedi?" credo di averla colta di sorpresa  cosi la situazione si è invertita e sono passata in vantaggio.

 

Il primo round mi ha dato uno schiaffo mentale e nell’intervallo non sono riuscita a riguadagnare fiducia perché la mia avversaria aveva una superiorità fisica che non potevo compensare.

 

Avevo voglia di vomitare, ero ansiosa, pensavo: "Ok, sono quasi morta. Non capisco. Cosa mi succede?" Non ero lucida. Ho detto al mio allenatore di darmi il secchio e lui mi ha detto di no, non vomiterai e così ho fatto senza (ride). In questo modo, ha modificato la prospettiva. Tutto andrà bene. Ha normalizzato così tanto tutto quello che era appena successo che ho razionalizzato anch'io, e ho pensato che non doveva andare così male. Se lui si fosse agitato, mi sarei lasciata prendere ancora di più dal panico.

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Anche i migliori atleti possono perdere fiducia e iniziare a dubitare delle loro abilità quando affrontano avversità inaspettate e quando la situazione evolve nel caos più totale. O, per dirla in modo più diretto, come mantenete la calma quando tutto va a rotoli? Il tuo Mental Coach è lì per aiutarti a gestire la pressione, rifocalizzarti e sviluppare strategie di coping per affrontare i tuoi scenari più catastrofici.

 

Un incontro di pugilato, come molti altri sport, può diventare un gioco mentale: è possibile cambiare la fortuna, compensare uno svantaggio fisico, e raggiungere la vittoria, se rimaniamo mentalmente solidi e manteniamo il vantaggio psicologico.

Così, questa era la prima volta  che ti sei confrontatA con UN AVVERSARIA più forte fisicamente? SAPENDO che ti trovavi in svantaggio contro Ellie Scotney, AVEVI preparato una strategia mentale per rinforzare i TUOI PUNTI FORTI?

Sì, è stata la prima volta che ho incontrato un avversaria più forte di me sia fisicamente che tecnicamente. Normalmente sono io la più forte fisicamente, ma  in questo caso stavo affrontando una ragazza più potente. e mi sono sentita senza una via d'uscita ed è stato davvero un brutto momento.

 

Non avevo nessun piano. A volte riguardo il mio match contro Ellie Scotney e mi chiedo perché non sto contrattaccando:  è perché stavo sulla gamba posteriore e non avevo né il tempo né la forza di tornare. Ellie tirava colpi così forti che mi spingevano all'indietro, quindi perdevo tempo a tornare. Essere in ritardo di 1 secondo nella boxe è un’enormità, significa che non colpirai il tuo avversario. Mentre con Ebanie Bridges, i miei colpi hanno avuto un migliore impatto.

 

Quando mi sono presentata al match con Ebanie Briges, mi sono presentata per vincere. Sapevo già come le cose stavano andando con Matchroom. la prima volta ero rimasta colpita: i video, il ring, la folla, tutto quanto, era bellissimo. Ero un po' sorpresa, non sapevo se me lo meritavo, e ho pensato, caspita, cosa mi sta succedendo?! Con Ebanie Bridges, invece, ero pronta: ero molto felice di tornarci e non c'era più il senso della scoperta. Sapevo perché ero lì e sapevo cosa dovevo fare.

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Ci sono sempre aspetti sconosciuti in una competizione, ma non bisogna lasciare la vittoria al caso!

Gli atleti spesso arrivano fisicamente ben preparati per la loro competizione, ma potrebbero non aver curato  una strategia che si adatti ai loro punti forti e deboli. Sotto pressione, possono dimenticare la loro tattica o non hanno un piano B, quando il piano A fallisce. Per evitare di trovarti in un vicolo cieco, puoi elaborare una strategia di coping con il tuo Mental Coach, in modo di avere un asso nella manica per la tua prossima competizione.

 

È naturale che durante una competizione importante, la mente di un atleta vaghi verso ciò che è in gioco, verso il pubblico, verso la fama... Il problema è che durante la competizione, la tua mente deve essere concentrata al 100% sulle tue prestazioni. Ed è più facile a dirsi che a farsi quando si è sotto pressione. Ci vuole solo 1 secondo per essere messi KO durante un incontro di boxe. Ecco perché il tuo Mental Coach ti darà una cassetta degli attrezzi completa per sviluppare un'ottima concentrazione e mantenere il tuo obiettivo.

Per affrontare Ebanie Bridges, ti sei allenatA con Myriam Lamare: campioneSSA del mondo super leggero WBA, WBF, IBF, 22 vittorie, 4 sconfitte. 10 vittorie per KO. In che modo QUESTA NUOVA ALLENATRICE ti ha aiutatA a diventare un MIGLIOR pugile?

Il modo in cui il mio allenatore mi parla sul ring, mi fa molto effetto. Myriam è molto naturale; si dona pienamente. Myriam mi ha aiutata dicendo: "Va bene, sei pronta, non sei la Maïlys di due mesi fa. Andrà tutto bene. Se fai quello che ti ho insegnato per due settimane, andrà tutto bene". Durante il match, la sentivo urlare sul ring e, ogni volta, si comlimentava quando facevo qualcosa di buono. Sono stato incoraggiata come mai prima. È stato favoloso! Mi ha permesso di superare me stessa.

 

Per prepararmi al match contro Ebanie Briges, mi sono allenata con Myriam per 8 mesi. Lavoro con lei come se fossimo in un campo di addestramento, con periodi molto intensi di una o due settimane. Stiamo cercando qualcosa di nuovo. Mi assicuro di essere sempre pronta fisicamente, così posso fare tutto quello che mi chiede. Myriam mi insegna cose che poi passo ore a provare, in modo che il mio corpo le assimili.

 

Un aspetto del pugilato, che  è presente in tutti gli sport, è il concetto di stanchezza. All'inizio riusciamo a fare cose incredibili, ma piano piano, più il combattimento progredisce, più torniamo sui nostri automatismi e quindi se quello che abbiamo imparato non è perfettamente interiorizzato, svanisce durante il match. ed è a questo punto che accadono gli errori, che si verificano i KO.

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L'automatizzazione delle competenze è uno dei principali elementi che determinano il successo, ma può essere trascurato dagli atleti. Per eccellere nella competizione, gli atleti devono sviluppare una mentalità agonistica, che è caratterizzata dalla capacità di esibirsi liberamente e intuitivamente facendo affidamento sulla memoria motoria e reagendo istintivamente durante la gara.

 

Ma quanto ci vuole per costruire una nuova abilità e come si raggiunge una performance fluida che scorre senza pensare a "come" eseguire? Il tuo Mental Coach ti aiuterà a sviluppare un piano per automatizzare le tue abilità e costruire una mentalità agonistica.

Durante IL TUO MATCH conTRO Ebanie, sembraVA che a volte ESITASSI. Quando affronti delle difficoltà, dubiti mai delle tue capacità?

Sì, c'era sicuramente qualcosa di simile. Nel combattimento c'è qualcosa di puramente animale, ma allo stesso tempo ci sono regole da seguire. La boxe non è una lotta di strada. Ci sono momenti in cui ero un po' incerta. Se guardiamo i primi due rounds li ho persi perché stavo lavorando su quello che mi è stato detto di lavorare, punto.

 

Stavo aspettando di vedere come andava. Mentre Ebanie, ha cercava di colpirmi in faccia e mi ha colpito un po' duro, perché il suo obiettivo era quello di distruggermi. Lei ha capito il principio! (ride). Ma a un certo punto mi ha colpito davvero forte ed è stato allora che ho iniziato a lasciare andare le mie mani, e ho iniziato a combatterla davvero.  negli ultimi rounds ho capito che aveva male alla mano e cosi mi sono detta: forza, devo iniziare a picchiarla. Sentivo che era stanca e ho sfruttato il vantaggio.

 

Sul ring, cerco di ascoltare il mio allenatore, ma a volte non riesco a comprendere lo scopo. Sono una persona che ha bisogno di capire e così mi chiedo sempre perché, come, e si spreca il tempo di tutti. Mentre se facessi quello che mi viene chiesto di fare, forse lo farei male un paio di volte, ma poi andrebbe bene. Forse non sono abbastanza stupida e disciplinata per essere un pugile (ride).

 

Durante il match con Ebanie, a volte non trovavo una soluzione. Myriam gridava "uppercut", andavo col montante, ma non funzionava. Ma quando ho visto il video del combattimento, ho pensato: "accidenti, aveva ragione!" Avevo paura di fare una mano aperta, e cosi non ho osato.

 

Il mio lato animale entra in gioco quando inizio a pensare:, "Ok, il mio avversario vuole farmi del male, non è gentile con me" (ride). Questa è la mentalità in cui ero con Ebanie Bridges e ho imparato da essa. Ora mi sto preparando mentalmente a modificare il mio comportamento: non devo  sprecare due round  in cui ho chiaramente il vantaggio, devo  lottare in tutti i round e esaurire il mio avversario.

 

La fisicità è la mia prima qualità e lì avevo fatto prevalere la  tecnica e dimenticato l'aspetto fisico. Ci ho lavorato di nuovo e ho cercato di sfruttare il mio  animale. Ora non vedo l'ora di vedere cosa succede. Non perderò tempo. No, io farò il mio lavoro e tu dovrai adattarti. Punto. È quello che ho fatto nel mio ultimo incontro, ed è andata molto meglio.

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Molti atleti si comportano meglio in allenamento che in competizione. La pressione legata alla competizione talvolta li fa  riflettere troppo e dubitare la loro performance, ciò  rallenta i loro movimenti e li fa giocare in una maniera esitante.

 

La mentalità di allenamento e la mentalità agonistica sono molto diverse: l'allenamento è un ottimo momento per scoprire, sperimentare e chiedere perché al fine di migliorare le nostre abilità per la competizione. Diversamente,  La competizione è il momento dove dobbiamo fidarci delle nostre capacità  e affidarci all’istinto, qualsiasi livello di abilità abbiamo acquisito.

 

Il pugilato è un grande esempio della necessità di adottare una mentalità competitiva, di imporre la tua volontà sul tuo avversario per ottenere la vittoria.  Con l’aiuto del tuo Mental Coach puoi trovare il modo per essere efficace, focalizzarti sul tuo sport e attivare la tua mentalità da combattente.

Pensi che l'aggressività, "l'istinto OMICIDIO" sia necessario per avere successo nella boxe? Quanto è importante l'aspetto psicologico NEL PUGILATO?

Dipende. Ad alcuni pugili piace giocare come il gatto con il topo. È solo un gioco, ti tocco, non mi tocchi. Se si due pugili che amano giocare si trovano uno di fronte all'altro sarà una partita tecnica in cui giocheranno a chi è il più veloce, che sorprenderà l'altro con finte. Mentre se si affrontano due pugili più fisici, sarà un match al: "tu mi colpisci forte, io ti colpirò più forte". io ho bisogno del momento in cui mi libero e lascio andare le mani, altrimenti rimango su questo lato rispettoso. Lavoro tecnicamente e aspetto di vedere come va. Mi serve il motore.

 

Entrambi gli stili sono molto interessanti e non credo ci sia uno stile che vince sull'altro. se il pugile punta sulla tecnica non perderà mai il controllo ne si lascerà trasportare. Rimarrà nella sua concentrazione senza mai esaurirsi. Mentre quando il match è fisico è possibile cadere in una fase di esaurimento, di abbandono dove si possono prendere colpi pesanti e cominciare a dubitare. Uno potrebbe chiedersi, "Accidenti, forse l'altro è meglio di me fisicamente". Ci saranno più alti e bassi. Entrambi gli stili hanno i loro vantaggi e svantaggi.

 

Se sei fisicamente sopra il tuo avversario, sarai in grado di riprenderti fisicamente, l'altro si perderà d'animo e sarai in grado di approfittarne mentalmente. Anche se non sei sicuro. Ma se hai due persone dello stesso livello, e c'è ne una mentalmente più forte, è quella che prenderà il sopravvento. Il fisico è sempre necessario. Ma la mente è decisiva!

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I profani credono che la boxe si basi solo su istinti brutali e che sia soltanto uno sport che coinvolge due persone che si pestano a sangue l'un l'altro. Al contrario gli appassionati di boxe sanno che il pugilato, richiede logica e scienza, infatti la chiamano "la dolce scienza".

 

Il pugilato è un gioco mentale ed è spesso paragonato agli scacchi. Infatti, se la boxe da un lato richiede che i combattenti siano feroci, dall’altro richiede anche che i pugili siano tattici nel loro approccio per analizzare e sconfiggere il loro avversario.

 

Un approccio scientifico allo sport può portare un combattente alla vittoria. Studi con il tuo Mental Coach, come impostare obiettivi e strategie per ottenere un vantaggio mentale sugli tuoi avversari. Essere un campione non significa solo essere fisicamente superiore, ma anche essere mentalmente preparato.

Quali abilità fisiche e mentali sono importanti per essere un buon pugile?

La boxe è un'arte, è qualcosa che viene da dentro. Nella boxe, quando insegno, vedo che possiamo sempre fare le cose in un modo o nell'altro. Si tratta di scoprire cosa è giusto per noi. La magia dei video è che puoi guardare altri pugili farlo, lo possiedi, immagini di farlo e lo interiorizzi. È un metodo molto semplice per progredire nella boxe.

 

Penso che non ci siano qualità intrinseche., tu hai determinate qualità: devi sfruttarle e minimizzare i tuoi difetti in modo da poter sviluppare la tua unicità e non solo emulare lo stile Mayweather o di qualsiasi altro pugile. Mi è stato detto di guardare Marcel Cerdan, ma non sono tagliata come Marcel Cerdan (ride). Conoscere le tue qualità ti à un enorme vantaggio su un altro pugile che è potenzialmente migliore ma non si rende conto del suo vantaggio.

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Una delle cose più entusiasmanti nello sport, una volta che hai imparato tutte le basi, è quello di sviluppare il tuo proprio stile. Considerando i tuoi talenti naturali, le tue predisposizioni, la chiave è capire come puoi diventare più efficiente e raggiungere il tuo meglio.

 

Anche se un movimento può sembrare strano, tecnicamente, se è efficace, usalo. Come un allenatore di boxe mi ha detto una volta "Qualunque cosa funziona, funziona". L'esempio migliore nel pugilato è guardare Muhammad Ali e Mike Tyson. Il primo era troppo leggero per un peso massimo, il secondo troppo corto. Così, entrambi hanno sviluppato il loro stile che ha minimizzato le loro debolezze e massimizzato i loro pregi,  uno "si muove come una farfalla e punge come un'ape" e l'altro, prende d'assalto i suoi avversari con una potenza esplosiva.

 

Lavora con il tuo Mental Coach per definire i tuoi obiettivi e per sviluppare un allenamento su misura e diventa la migliore versione di te stesso!.

Come donna, HAI affrontato qualCHE pregiudizio, tIPO la donna è considerata il "sesso debole", o ALCUNE persone  ti haNNO detto "Sai che la boxe non è per le ragazze"?

Da bambina ero una ragazza un pò media e la boxe è ciò che ha costruito la mia identità. è ciò che mi ha permesso di sentirmi legittima agli occhi degli altri. Sentivo di avere finalmente il diritto di esistere dal momento in cui ero una campionessa di boxe. Poi non sono più riuscita ad allontanarmi dalla boxe.

 

Ho fatto una pausa di quattro anni, ma poi ho capito che la boxe era una parte di me. È qualcosa che mi fa sentire bene, che mi piace condividere e che trasmette buoni valori. Così tornai indietro perché ero brava, perché mi piaceva e ne avevo bisogno.

 

Sì, ho affrontato dei pregiudizi e ho provato spesso rabbia contro questo mondo che mi considerava come un maschiaccio. Penso che la rabbia mi nutra. Combatto per vendicarmi delle ingiustizie che ho subito, e spero che crescendo, potrò trovare il mio posto senza dovermi giustificare, senza dovermi mettere in discussione.

 

Sono stata fortunata, perché c'erano già ragazze quando sono arrivata nel mio club di boxe, tra cui mia sorella che ha combattuto i campionati francesi. Ma è vero che è uno sport dove ci sono più uomini che donne e quindi dal momento in cui una ragazza vuole competere, deve allenarsi con gli uomini. Quindi, inizi con degli svantaggi: hai più grasso, non hai molto testosterone, fa schifo (ride) e quindi non sai mai dove sei. Su una scala di performance, sai che sei più o meno "lì".

 

Quando ero una bambina, un sacco di volte tornavo a casa triste perché ero stata fatta a pezzi in allenamento, anche se  è normale per una bambina che si scontra con ragazzi più alti, più grandi - in breve, maschi - ma ci sono comunque stati momenti in cui ho sofferto per questo.

 

il rovescio della medaglia è che è stato più facile in gara contro le mie avversarie perché erano ragazze. Quando ero piccola, non controllavo la mia forza, avevo già questo istinto di andare avanti, di soffocare l'avversario perché era lì che ero al sicuro. Avevo l'abitudine di spintonare e stare vicino al mio avversario, quindi l'unico modo in cui i miei avversari potevano respingermi era quello di colpirmi piuttosto forte. Gli uomini cercavano di stare attenti, ma alla fine non gli davo scelta, perché il mio unico modo per sopravvivere era stargli addosso.

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Il bello dello sport è che sfida gli stereotipi di genere, crea modelli ispiratori e mostra uomini e donne alla pari. Risultati notevoli, come i recenti combattimenti di Katie Taylor, Mikaela Mayer, Amanda Serrano, Claressa Shields e Maïlys Gangloff sono più spesso ora al centro della scena nel mondo del pugilato.

Sì, nel pugilato, una donna può avere meno vantaggio fisico di un uomo dello stesso peso. I muscoli maschili geneticamente sono generalmente più veloci e hanno una maggiore potenza massima rispetto ai muscoli femminili. Ma i muscoli femminili sono generalmente più resistenti alla fatica e possono recuperare più velocemente, o in altre parole, le donne sono più resistenti. Gli uomini spingono forte e si fermano quando non possono andare oltre. Le donne vanno avanti. 

 

Inoltre, nel pugilato come in altri sport, non si tratta solo di forza, ma anche di velocità, abilità, strategia, resilienza e forza di volontà. Lo sviluppo di una mentalità forte è al centro del successo per qualunque atleta che vuole raggiungere il suo pieno potenziale.

Cus D'Amato, L'allenatore di Mike Tyson, ha detto: "la forza dI carattere batte il talento". COSA NE PENSI? 

Il talento è una cosa sfuggente. Se hai talento, sei imbattibile. la cosa buona della forza di carattere, del lato animale, è che tecnicamente potresti non essere così perfetto, ma ti può rendere molto forte. Penso che per sviluppare una forza straordinaria, devi essere in situazioni in cui non hai scelta. Possiamo quindi generare una forza eccezionale, una forza che non è accessibile a qualcuno che ha talento ma che resta rilassato. Dipende da molti parametri, ma il talento e il carattere sono due grandi punti di forza. Se hai entrambi, hai una via d'uscita, non importa quale. Ma per avere successo nella boxe, credo che, in effetti, si debba essere in un certo stato mentale, avere sete di conquista.

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Tra tutti gli sport, il pugilato è il simbolo per eccellenza della sfida, della lotta contro le avversità, attraverso la quale impari dalle sconfitte e riesci a dare il massimo, il meglio di te.

 

Il carattere può battere il talento. Il "lato animale", la "fame", "il fuoco dentro", i pugili hanno modi diversi di chiamarlo, ma è questo potere interiore, quella forza mentale che guida un atleta e gli permette di raggiungere la grandezza.

 

Gli atleti trascorrono molto tempo a provare le loro mosse, a perfezionare le loro abilità, a sviluppare i loro muscoli, ma dedicano poco o nessun tempo a lavorare sulla loro forza mentale, non rendendosi conto che lì si trova la loro risorsa principale. La mente rimane un territorio sconosciuto nello sport. Di conseguenza, quello che accade nella  mente durante la competizione è spesso una lotta interna tra nervosismo, dubbi, distrazioni e altre tempeste interiori. In questo modo un atleta può diventare il peggior nemico di sé stesso.

 

Hai il controllo dei tuoi pensieri? La performance mentale è capire perché pensi, senti e agisci come fai, aiutandoti a lavorare sulla tue forze e debolezze e scoprendo cos'è la tua unicità come atleta. FORZA MENTAL PERFORMANCE è qui per portarti al livello successivo e aiutarti a raggiungere la tua massima performance.

 

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VITTORIA

Campionessa Europea Peso Gallo

Complimenti a Maïlys Gangloff per la sua vittoria e il suo titolo europeo!

MAÏLYS
GANGLOFF

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Crediti fotografici: ©Maïlys Gangloff

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